“EP – Energia e Passione” – Oggi ne parliamo con la collega Antonella Carroni

24-10-2023 | STORIE

“EP Energia e Passione” è la rubrica in cui i dipendenti di EP Produzione raccontano le proprie passioni e interessi personali, un’occasione per conoscerli meglio e valorizzare le loro competenze e impegno, sia in ambito professionale che privato.

Oggi parliamo con Antonella Maria Carroni, Fuels Logistic and Insurance della Centrale di Fiume Santo, che ci racconta della sua dedizione nel donare il sangue, che l’ha portata nel 2021 a diventare la Presidente dell’AVIS del suo paese d’origine.

1. Quando e perché hai scelto di dedicarti a questa attività?

Per me donare il sangue è una scelta di vita e un dovere morale.

Come spesso accade, l’esempio arriva dalla famiglia, nel mio caso da mia madre. Avevo 18 anni e la sezione Associazione Volontari Donatori Sangue (AVIS) del mio paese, Usini, in provincia di Sassari, era appena stata creata. Da quel momento, anche noi che vivevamo in un piccolo centro, potevamo donare il sangue “a domicilio”, senza la necessità di doverci recare al Centro Trasfusionale più vicino.

La cosa che mi colpiva di più è che dopo aver donato il sangue mia madre diceva di sentire di avere più energia del solito ed è quello che ancora adesso succede a me. Insomma, è proprio il caso di dire… “buon sangue non mente”!

2. Quando hai iniziato a donare?

Ho donato il sangue per la prima volta a 30 anni e da allora non mi sono più fermata. Dal 2021 sono la Presidente della sezione AVIS di Usini, che quest’anno compie 44 anni, e continuo a essere una donatrice. Anzi, vista l’età, ho potuto incrementare le donazioni di sangue e adesso posso farne 4 all’anno come gli uomini.

3. Quali sono i risultati ottenuti di cui sei più fiera? 

Il mio compito e quello del direttivo dell’Associazione, è quello di organizzare raccolte di sangue. Ciò richiede non solo tanto impegno, ma la gestione – soprattutto da parte mia per il ruolo che ricopro – di molta burocrazia. Basti pensare, ad esempio, che dal 2022 tutte le Avis di Italia sono diventate ufficialmente ODV (Organizzazioni di Volontariato), entrando a far parte, del RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore).

Noi organizziamo mediamente 15 donazioni all’anno, bilanciando tra raccolte di sangue e plasma, e il nostro obiettivo è quello di incrementare ogni anno il numero di sacche raccolte, anche soltanto di una unità. Per questo, come recita il nostro slogan, “ogni goccia conta”, e nel 2022 le gocce in più sono state tante, con un aumento pari al 28%.

La cosa che mi rende più orgogliosa, però, è quella di aver iniziato la raccolta di plasma nel mio piccolo paese: prima di tutto l’ho sperimentata su di me e poi ho iniziato a parlarne con i donatori, che hanno manifestato collaborazione ed entusiasmo per la novità.

A livello nazionale, purtroppo, sono sempre meno i giovani che scelgono di iniziare a donare il sangue e di conseguenza l’età media del donatore si sta alzando. Con l’invecchiamento, però, il rischio di patologie è più alto e, in proporzione, aumenta anche il rischio di non essere idonei alla donazione. Pertanto, ci tengo molto a invitare i giovani ad andare a donare avendo la consapevolezza che stanno facendo del bene a sé stessi, ma soprattutto agli altri. Il sangue può davvero salvare una vita e l’unico modo per ottenerlo è la donazione gratuita e responsabile, dal momento che non è riproducibile in laboratorio.

4. Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a donare regolarmente il sangue?

Sicuramente di non aver paura. Assicuro che il prelievo non fa male, dura pochi minuti e, se siete impressionabili, consiglio di non guardare.

Basterebbe che chi gode di buona salute donasse una volta all’anno e avremmo risolto il problema della non autosufficienza. In Sardegna, ad esempio, dove la richiesta di sangue è maggiore per la diffusione della talassemia, il 50% del sangue raccolto viene utilizzato per le trasfusioni dei talassemici; pertanto, siamo costretti a importare da altre regioni il sangue per il nostro fabbisogno che, nel periodo estivo, aumenta considerevolmente con la presenza dei turisti.

5. Ci sono aspetti della donazione in condivisione con il tuo lavoro?

Senza dubbio la condivisione di valori. Sono molto felice che la Centrale di Fiume Santo, grazie alla volontà del suo Capo Centrale, Paolo Appeddu, abbia promosso la raccolta di sangue in collaborazione con la sede Avis di Sassari, sensibilizzando tutti i lavoratori, dando nuova linfa a chi, pur essendo donatore, non era assiduo, e favorendo l’avvicinamento di altre persone a questa preziosa attività.