“EP Energia e Passione” è la rubrica in cui i dipendenti di EP Produzione raccontano le proprie passioni e interessi personali, un’occasione per conoscerli meglio e valorizzare le loro competenze e impegno, sia in ambito professionale che privato.
Oggi parliamo con il collega Antonio Solinas, sezione Manutenzione Meccanica presso la Centrale di Fiume Santo, della sua passione per la radio e la telegrafia applicata alla radio.
1. Come è nata la tua passione per questa attività e quando hai iniziato a praticarla?
La passione per il mondo della radio e delle ricetrasmissioni è nata verso la fine degli anni Settanta. Circa dieci anni dopo, ho iniziato a lavorare come tecnico in una radio privata, diventando poi radioamatore nel 1994. I radioamatori sono persone di ogni estrazione sociale, cultura, religione, lingua, età, professione, appassionati di radiocomunicazione, di elettronica e di antenne. Il radioamatore è una persona autorizzata a trasmettere su determinate stazioni. In Italia le stazioni autorizzate sono più di 40.000. Per me è motivo di orgoglio essere Presidente della Sezione ARI (Associazione Radioamatori Italiani) di Porto Torres, che quest’anno compie 50 anni.
2. Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a praticare questa attività?
L’attività radioamatoriale è considerata un vero e proprio servizio e per potere essere abilitati è necessario ottenere la “patente” con un esame di stato, presentando domanda di ammissione all’Ispettorato Territoriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy della regione di interesse. Ogni anno impartisco corsi di radiotecnica per la preparazione degli aspiranti radioamatori a questo esame.
3. Quali sono i risultati ottenuti di cui sei più fiero?
La cosa più interessante è stata sicuramente aver imparato la telegrafia, cioè il codice morse: un vero e proprio linguaggio che consente una comunicazione a distanza con mezzi esigui. La telegrafia applicata alla radio, la radiotelegrafia, è una tecnica antica ormai in disuso sia in campo civile che militare, ma ancora viva tra i radioamatori.
Inoltre, sono fiero di essere riuscito a far scoprire questo mondo a tante persone, come responsabile dell’associazione Radioclub Coros che gestisce il museo privato della radio “Mario Faedda” a Ittiri, in provincia di Sassari. I seminari universitari, le attività e gli eventi legati alla radio, di cui ho curato l’organizzazione, hanno stimolato l’interesse verso quello che è uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati al mondo e questo per me è motivo di grande soddisfazione.
4. Ci sono valori o competenze in condivisione con il tuo lavoro?
A mio avviso, la formazione tecnica, la comunicazione e l’organizzazione sono tre competenze fondamentali che riguardano questo ambito e che cerco di applicare anche nel mio lavoro.